Sullo sfondo del “sogno olimpico”, 30 tassisti raccontano le proprie vite, danno voce ai problemi quotidiani, all’identità di una città in bilico tra passato e futuro, tra i problemi contingenti e l’ambizione di essere un modello internazionale di sviluppo e modernità. La narrazione, in forma di dialogo tra l’autore e i conducenti, è punteggiata da immagini della città rubate dai finestrini dei taxi.